Di Richard Bennet

Al giorno d’oggi, la maggior parte delle persone ha una certa conoscenza dell’Olocausto, i sei anni dell’indescrivibile orrore e sofferenza che il popolo ebraico ha subito sotto Hitler e i nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Pochi tuttavia sono a conoscenza delle atrocità della tortura sistematica e dell’assassinio dei cristiani credenti nella Bibbia e degli ebrei verificatisi durante i 605 anni dell’Inquisizione [1].

Dall’inizio del Papato fino ai giorni nostri, è stato stimato da attendibili esperti storici, che decine di milioni di persone sono state torturate e uccise dai persecutori papali per il crimine di credere alla parola di Dio nella Bibbia, piuttosto che ai dogmi della Chiesa Cattolica Romana. Sebbene la maggior parte di coloro che hanno sofferto fossero veri credenti, la Roma papale ha perseguitato anche gli ebrei, i musulmani, i cavalieri templari e quelle che definiva „streghe”.

Mediante l’Inquisizione è stata dimostrata la grazia e la potenza divina che il Signore ha dato al suo popolo, rafforzando la loro fede per sopravvivere a quegli anni orribili. È stato anche dimostrato il cuore interiore del cattolicesimo ritualistico e fino a che punto esso si spingerà per far rispettare la sua volontà. È realmente un monito per le generazioni successive.

Nel 1203, Papa Innocenzo III pubblicò un decreto in Francia che iniziò lo sterminio di quella che il Papa chiamò eresia. Questo segnò l’inizio dell’Inquisizione come peculiare istituzione papale. Essa durerà fino alla sua definitiva dissoluzione in Spagna e Portogallo nel 1808. Papa Innocenzo III iniziò comandando gli eserciti della Crociata per attaccare gli Albigesi in Francia. Furono chiamati Albigesi perché molti di loro risiedevano nella città di Albi, nel sud della Francia.

Questi avevano sviluppato un’intensa vita cristiana, immobili, città progressiste e borgate in tutto il sud della Francia. Questi cristiani sono stati orribilmente distrutti e massacrati dagli eserciti della Roma papale nelle loro numerose città, paesi e villaggi del sud della Francia. Gli Albigesi provenivano da un gruppo originariamente conosciuto come i Pauliciani,  che presero il loro insegnamento dall’apostolo Paolo. Anche il loro nome, „Albigesi„, è stato profondamente infangato dalle fonti cattoliche. Non solo sono stati massacrati, ma la loro memoria è stata praticamente distrutta dalle pagine della storia. Tuttavia, dai loro frutti come cristiani, vediamo veramente il carattere di questi uomini e donne che hanno fatto risalire la loro fede agli scritti dell’apostolo Paolo nel Nuovo Testamento.

Dal XIII secolo in poi, si è creato il macchinario del terrorismo dell’Inquisizione papale. I Papi costrinsero le autorità laiche a cooperare sotto la minaccia di drastiche punizioni. I re e i principi che disobbedivano agli ordini dei Papi dovevano essere scomunicati e i loro sudditi erano liberi dalla lealtà verso di loro. Nel 1252, Papa Innocenzo IV elaborò in dettaglio per i numerosi inquisitori il modo di praticare la tortura. Lo fece nel suo decreto chiamato, A Extirpanda. Decreti di conferma o regolamentari furono poi emanati dai Papi Alessandro IV, Clemente IV, Urbano IV e Clemente V. La tortura era prescritta, ma era per impedire che si staccassero gli arti o che si causasse la morte. Punizioni devastanti furono inflitte a tutti coloro che proteggevano o aiutavano i credenti. Coloro che applicavano gli strumenti di tortura durante l’Inquisizione eseguivano gli ordini. I Papi stessi erano interamente responsabili degli strumenti e del loro uso.

In seguito, nel 1487, papa Innocenzo VIII pianificò e ordinò la persecuzione dei fedeli Valdesi rimasti fedeli alla fede biblica fin dai tempi apostolici.

Carlo VIII di Francia accettò di radunare un esercito per la distruzione dei Valdesi. Il Papa promise il perdono dei peccati e una parte dei beni a coloro che vi parteciparono. All’esercito si unirono migliaia di gangster spronati dalla promessa del perdono dei peccati e dalla speranza di ottenere il bottino dai possedimenti dei Valdesi. Questo esercito attaccò le valli alpine dei Valdesi nel nord Italia. Migliaia di cristiani credenti della Bibbia perirono insieme alle loro case mentre i loro raccolti venivano distrutti. Interi villaggi furono demoliti. Le loro donne vennero violentate e poi brutalmente uccise.

Veri Credenti: i Valdesi delle valli del Piemonte

La maggior parte degli studiosi è d’accordo sulla storia dell’Inquisizione. Le grandi opere di Lea, la Storia dell’Inquisizione nel Medioevo e la Storia dell’Inquisizione di Spagna, costituiscono un’immensa e attenta ricerca. Non c’è molta differenza nei contenuti degli scritti di Dowling, Vancandard, Maycock, Coulton e Turberville. I metodi dell’Inquisizione erano un oltraggio ai principi elementari della giustizia. Chiunque poteva essere arrestato per sospetto. I processi erano segreti. Al prigioniero non era permesso conoscere gli accusatori o i testimoni. I vescovi e i sacerdoti che agivano come giudici avevano potere assoluto. Le deposizioni di persone infami, criminali o spergiuri erano ammesse purché fossero negative. Ai bambini di età superiore ai dodici anni era richiesto di fornire testimonianza. Al prigioniero non era consentito l’aiuto di un avvocato, poiché chiunque difendesse un prigioniero era ritenuto colpevole del reato di eresia. Raramente una persona processata dall’Inquisizione è stata assolta. „Nel registro di Carcassonne dal 1249 al 1258, che comprende circa duecento casi, non c’è un solo caso in cui un prigioniero sia stato assolto come innocente„. Tanon, un investigatore francese, scrisse: „Non c’è quasi mai un’assoluzione, semplice e pura, nella sentenza dell’Inquisizione” [2].

Numerosi sono stati i resoconti di roghi sul palo in tutta Europa. Il feroce inquisitore, Robert le Bugre, che considerava la sua missione „non convertire, ma bruciare„, devastò gran parte della Francia. In un periodo di circa tre mesi, si dice che abbia così ucciso una cinquantina di prigionieri di entrambi i sessi, e che il numero delle sue vittime durante i diversi anni della sua sfrenata carriera sia stato molto elevato [3].

Il famigerato Corrado di Marburg causò il panico generale in Germania, dove fu nominato Inquisitore da papa Gregorio IX. Nel 1520, Papa Leone X nel suo famoso decreto, Exsurge Domine, denunciò gli insegnamenti di Lutero che contenevano le seguenti parole: „Che gli eretici siano bruciati è contrario alla volontà dello Spirito”. Lo studioso cattolico romano Lord Acton scrisse: „Roma ha insegnato per quattro secoli che nessun cattolico poteva essere salvato se negava che gli eretici dovessero essere messi a morte” [4].

Le prigioni dell’Inquisizione erano tra i luoghi più diffusi e atroci. Gli inquisitori potevano lasciare le persone nelle loro prigioni a tempo indeterminato, senza processo. L’inquisitore Eymeric, nei suoi documenti chiamati Directorium, affermava che una persona ritenuta colpevole „deve essere rinchiusa in prigione, strettamente confinata e in catene. Se non mostra alcuna volontà di convertirsi, non c’è bisogno di avere fretta per le sofferenze, le privazioni della prigionia spesso portano a un cambiamento di mentalità” [5]. Per citare Lea, „I sotterranei dell’Inquisizione erano dimore di temibile miseria, ma dove c’erano ragioni per aumentare i loro terrori non c’era difficoltà ad aumentare le avversità. Le catene e la fame in un buco soffocante erano uno degli espedienti preferiti per estrarre la confessione da labbra poco volenterose” [6].

Gli storici ci forniscono informazioni dettagliate su alcune delle prigioni dell’Inquisizione. Anche alcuni sacerdoti cattolici si sono lamentati delle condizioni di detenzione in alcune città del sud della Francia. Gli storici raccontano che le celle erano dotate di diversi strumenti per causare gravi sofferenze. Molti prigionieri, a causa della gravità dei loro tormenti, persero l’uso degli arti e furono resi completamente incapaci.

Il rogo sul palo era il metodo standard con cui il Papato si sbarazzava dei credenti. Di solito questo veniva fatto con grande sfarzo e festa prima dei massicci raduni della gente. Era come se la Chiesa romana credesse che sia i loro corpi che le loro credenze sarebbero scomparsi nelle ceneri. In Inghilterra, Mary Tudor, conosciuta come Bloody Mary (Maria Sanguinaria)”, una fervente cattolica devota al Papa, impiegò l’Inquisizione per bruciare non meno di 288 martiri credenti della Bibbia. La maggior parte di loro morirono perché rinnegarono il dogma cattolico che Gesù Cristo è realmente presente, carne e sangue, corpo e anima, divinità e umanità nel pane della comunione. Il rogo schiena contro schiena dei vescovi Hugh Latimer e Nicholas Ridley nel palo fuori dal Balliol College di Oxford, nel 1555, è noto a molte persone. Così anche le ultime emozionanti parole di Latimer sono un’ispirazione per i cristiani nel corso dei secoli: „Siate di buon animo, Mastro Ridley, e comportatevi da uomo; oggi, per grazia di Dio, accenderemo una tale candela in Inghilterra, che confido non sarà mai spenta„.

Gli Strumenti di Tortura

La Rastrelliera” è una delle forme più conosciute di tortura medievale. Questo meccanismo funzionava facendo sdraiare la vittima su una rastrelliera orizzontale con le mani e le caviglie legate a rulli alle estremità opposte.

Gli inquisitori eseguivano l’interrogatorio girando i rulli, allungando il corpo del sospetto e causando un terribile dolore.

Essi tiravano il corpo fino a quando le articolazioni non venivano effettivamente strappate dalle loro sedi. Lo scopo ultimo era quello di uccidere la vittima a seguito dello shock o in seguito a lesioni. Se il credente era ancora vivo, ma si rifiutava di sottomettersi, lui o lei veniva mandato al rogo.

Oltre alla Rastrelliera, c’era la tortura che consisteva nel tirare il credente verso il soffitto con delle corde, e poi con un peso sui piedi, veniva fatto cadere a terra, in modo che il dolore lancinante straziasse il corpo.

Gli inquisitori usavano anche il „Frantuma-Teschi„. Essi ordinarono che il mento del credente venisse posto su una barra inferiore e che una vite gli facesse calare un coperchio di ferro sulla testa. I loro denti potevano essere schiacciati. I loro occhi potevano essere spinti via dalle loro orbite.

Si sperava che il credente fosse così sopraffatto dall’ estremo dolore di avere la testa schiacciata da confessare i suoi presunti errori e credere nella Santa Madre Chiesa.

Gli inquisitori usavano anche la „Fanciulla di ferro„. Era un contenitore delle dimensioni di una tomba con porte pieghevoli. Le braccia appuntite chiodate avvolgevano la vittima in modo tale da bucare parti dell’intero corpo, comprese le orecchie e gli occhi.

Lo scopo dell’uso della Fanciulla di Ferro era quello di infliggere pene per mezzo di crudeli spuntoni e di una lenta morte. Le punte interne erano state progettate in modo che il credente intrappolato fosse lasciato morire lentamente nel massimo dolore.

Al prigioniero sarebbe stato chiesto di stare in piedi davanti alla Fanciulla di Ferro prima della tortura. La molla sarebbe stata toccata dal boia e la Fanciulla di Ferro avrebbe spalancato le braccia e la disgraziata vittima sarebbe stata subito trascinata al loro interno. Un’altra molla veniva poi toccata e la Fanciulla di Ferro si chiudeva sulla sua vittima. Poi le braccia chiodate della Fanciulla di Ferro si chiudevano lentamente ma inesorabilmente contro la persona, flagellandola crudelmente.

Gli artigli della Fanciulla di Ferro, a volte chiamata „Vergine di Ferro”, non erano progettati per uccidere sul colpo. Intrappolavano il prigioniero che veniva lasciato perire lentamente nel massimo dolore. Accanto a questi strumenti di tortura ce n’erano altri per lo strappo e la lacerazione della carne.

La Chiesa cattolica apprese che un essere umano poteva vivere fino a quando la pelle non veniva spellata fino ai fianchi. Spesso i torturatori riscaldavano questi strumenti e poi li usavano sul seno delle donne e sugli organi genitali di entrambi i sessi.
C’erano anche strumenti per comprimere le dita fino a quando le ossa non sarebbero state frantumate in schegge. C’erano strumenti per scavare sotto le unghie fino a quando il dolore non correva lungo i nervi come il fuoco che brucia.

La Tortura della Sedia Chiodata

Esistevano strumenti per strappare la lingua, per scavare via gli occhi e per sradicare le orecchie. C’era un fascio di corde di ferro con un cerchio a punta alla fine di ogni frusta per strappare la carne dalla schiena fino a quando le ossa e i tendini erano messi a nudo.

C’erano anche delle casse di ferro per le gambe, che venivano strette per mezzo di una vite sull’arto collocato tra di esse, fino a ridurre in poltiglia la carne e l’osso.

Gli schiaccia pollici venivano anche utilizzati per schiacciare le dita dei piedi dei prigionieri, mentre dispositivi più grandi e pesanti, basati sullo stesso principio di progettazione, venivano applicati per distruggere le ginocchia e i gomiti.

La sedia chiodata, usata dagli inquisitori, era costellata di punte chiodate. La vittima era legata nuda sulla sedia e sotto di essa veniva acceso un fuoco. Sulla vittima venivano posizionati oggetti pesanti per aumentare il dolore causato dai chiodi. Venivano inoltre dati colpi con mazzuole per infliggere più dolore.

C’erano anche dispositivi per rimuovere lentamente e dolorosamente l’intestino e altri organi dal corpo, mantenendo la persona viva e cosciente del dolore. Ciascuno di questi orrori poteva essere inflitto a chiunque, cioè, uomo, donna o bambino di età superiore ai 12 anni che non fosse d’accordo con gli insegnamenti della Chiesa Cattolica Romana. L’inquisizione si è consumata in Francia, in Olanda, in Germania, in Spagna e in Italia.

La Tortura dei Ceppi

Le vittime avevano spesso i piedi collocati in ceppi. I ceppi erano costituiti da due pezzi di tavole serrate insieme, sopra e sotto, su ciascuna gamba al di sopra delle caviglie. Le piante dei piedi della vittima venivano unte di lardo e vi si applicava un braciere ardente. I loro piedi erano prima ricoperti di vesciche e poi fritti. A intervalli di tempo, una tavola veniva interposta tra il fuoco e i loro piedi. Questa tavola doveva essere immediatamente rimossa se le vittime non ammettevano di essere colpevoli delle accuse.

L’Inquisizione in Spagna ha perpetrato orrori su proporzioni più terribili che in altri paesi. Le attività in Spagna sono state più atroci e le sue vittime sono state più numerose che altrove. Le atrocità dell’Inquisizione spagnola sono incontestabili. Torquemada, il più famigerato degli Inquisitori per ferocia, aveva la piena autorizzazione papale. Fu commissionato da papa Sisto IV nel 1483. Fu nuovamente incaricato da Innocenzo VIII nel 1485. Così i papi non cercarono di frenare le crudeltà inumane di Torquemada tanto che li troviamo ad elogiarlo e ad incoraggiarlo. Papa Sisto IV gli scrisse lodando il suo zelo, dicendo: „Ti raccomandiamo nel Signore e ti esortiamo, figlio caro, a perseverare con instancabile zelo nell’aiutare e promuovere la causa della fede, facendo ciò, come ti assicuriamo, otterrai il nostro speciale favore„. In Spagna i roghi dei credenti venivano chiamati „Autos-da-fé”, dove si svolgevano particolari festeggiamenti. Nel lontano 1680, a Madrid, ci fu una spettacolare Auto-da-fé in cui furono bruciati un centinaio di fedeli.

Lo storico Turberville cita il commento di Voltaire: „un asiatico arrivato a Madrid in un’occasione del genere, dubitava se stesse assistendo a una festa, o a una cerimonia religiosa, a un sacrificio o un massacro; in realtà erano tutte queste cose” [7]. La Sedia di Giuda era uno strumento di tortura usato anche nell’Inquisizione spagnola.

La Vera Sedia di Giuda e l’opera d’arte mostrano la Sedia così come veniva usata. La Sedia di Giuda, conosciuta anche come la Culla di Giuda, era una sedia a forma di piramide.  Le vittime venivano posizionate sopra di essa, con la punta inserita nei loro orifizi, poi abbassate molto lentamente per mezzo di corde. Lo scopo era quello di allargare l’orifizio per un lungo periodo di tempo in condizioni di estremo dolore, affinché la vittima rinunciasse alla sua fede.

In seguito, i vescovi e i sacerdoti dell’Inquisizione usavano un congegno per rompere la fede di un credente mentre era legato a una ruota. Le bastonate e le prese in giro accompagnavano questa tortura.

Il tentativo di rompere la fede di un credente mentre era legato a una ruota

Poi c’era la tecnica di tortura comunemente usata chiamata „La Strappata”. Tutto ciò di cui c’era bisogno era una trave robusta e un po’ di corda. I polsi delle vittime erano legati dietro la schiena e la corda veniva lanciata sopra la trave o su una carrucola. La vittima veniva ripetutamente fatta cadere dall’alto, in modo che le braccia e le spalle si slogassero. Questo e molti altri strumenti di tortura sono stati utilizzati per indurre il credente a rinunciare alla sua fede cristiana, per poi professare la sua fede nella Chiesa romana. Ci rallegriamo che i credenti siano rimasti per la maggior parte fedeli al Signore. Ci rendiamo conto che i credenti della Bibbia in quegli anni orribili erano fortificati dalla potenza di Dio attraverso la fede. Essi sperimentarono ciò che l’apostolo Pietro scrisse che come credenti siamo „custoditi dalla potenza di Dio attraverso la fede”. Di conseguenza, custodita dalla potenza di Dio, la loro fede risuonava in quel tempo davanti al trono di Dio, e risuona ancora sulle pagine della storia per chi osa intendere i veri racconti storici.  Le camere di tortura dell’Inquisizione durarono 605 anni e furono trovate in tutte le nazioni controllate dalla Roma papale. Ebbero il loro inizio sotto Papa Innocenzo III nel 1203 fino alla definitiva dissoluzione dell’Inquisizione in Spagna e Portogallo nel 1808.

Inquisizione del ventesimo secolo in Croazia

Nel 1929, Mussolini firmò il Trattato Lateranense con Papa Pio XI, concedendo ufficialmente il Colle Vaticano al Papa. Il Papato divenne ancora una volta uno Stato civile sovrano. L’accordo legale tra Mussolini e il Vaticano fu solo l’inizio. In seguito, il Papato strinse alleanze nel ventesimo secolo con dittatori cattolici come Adolph Hitler in Germania, Francisco Franco in Spagna, Antonio Salazar in Portogallo e Juan Peron in Argentina. Ma l’alleanza che si è rivelata la più brutale e sanguinaria di tutte, fu quella tra il Papato e Anton Pavelic in Croazia. Si concordò che Anton Pavelic [8] sarebbe stato a capo del nuovo Stato nazionale della Croazia, che fu diviso dalla Jugoslavia durante la Seconda guerra mondiale.

Anton Pavelic con l’arcivescovo Stepina

Durante i quattro anni del regno di Pavelic, lui e il Prelato cattolico, l’arcivescovo Alois Stepinac, hanno condotto la politica del „Convertiti o muori” tra i 900.000 serbi greci ortodossi, ebrei e altri in Croazia. 200.000 si convertirono; i 700.000 che scelsero di morire furono torturati, bruciati, sepolti vivi o fucilati dopo aver scavato le loro proprie tombe. Questa spaventosa persecuzione portata avanti dagli Ustascia comprendeva molte delle peggiori atrocità della storia. Sono state commesse mutilazioni orribili, torture feroci, e crudeltà terribili. La Chiesa cattolica non ha lasciato la realizzazione della guerra di religione al braccio secolare. Lei stessa era lì, ignorando apertamente le precauzioni e più sfacciata di quanto non fosse stata per molto tempo. Brandendo l’ascia o il pugnale, premendo il grilletto, organizzando il massacro, i sacerdoti cattolici romani divennero loro stessi strumenti dell’Inquisizione.

Anton Pavelic con i Monaci Francescani

Molti degli ufficiali degli Ustascia erano sacerdoti o frati che giurarono di combattere „con il pugnale o con la pistola”, per il „trionfo di Cristo e della Croazia”. I sacerdoti hanno avuto un ruolo di primo piano nella chiusura o nel rilevamento di chiese serbo-ortodosse, nel sequestro di documenti ecclesiastici e nell’interrogatorio del clero serbo-ortodosso.  Inoltre, essi sorvegliavano i campi di concentramento e organizzavano la tortura di molte delle vittime.

L’autore francese Edmond Paris, nato come cattolico romano, ha scritto un resoconto molto approfondito di questo terribile massacro nel suo libro Convertiti o Muori, affermando: „È difficile per il mondo credere che un intero popolo possa essere condannato allo sterminio da un governo e da una gerarchia religiosa del ventesimo secolo, solo perché è capitato che appartenesse a un altro gruppo etnico e razziale e che avesse ereditato il cristianesimo di Bisanzio piuttosto che quello di Roma„.

La creazione dello Stato croato indipendente, interamente cattolico romano durante la Seconda guerra mondiale, è stata accompagnata da una persecuzione così feroce che è difficile trovare un parallelo in tutta la storia. L’Inquisizione inflitta ai serbo-ortodossi dai cattolici croati contava 700mila serbi torturati e uccisi in soli quattro anni. Così, mentre l’inquisizione si è conclusa nel diciannovesimo secolo, le stesse procedure e la stessa mentalità erano evidenti in Croazia nel ventesimo secolo. In realtà, la stessa mentalità è ancora ufficialmente mantenuta dal Papato nel ventunesimo secolo. La Chiesa romana mantiene ancora oggi le leggi che ha usato come autorità per torturare e uccidere i credenti della Bibbia per oltre 600 anni. Nelle sue leggi attuali afferma il suo diritto di coercizione nei confronti dei cristiani. Così afferma il diritto canonico, nel canone 1311,

„La Chiesa ha il diritto nativo e proprio di costringere con sanzioni penali i fedeli che hanno commesso delitti”

La Chiesa cattolica sostiene anche il fatto che può esigere una sottomissione di intelletto e di volontà come ha fatto negli anni dell’Inquisizione. Di conseguenza afferma quanto segue: „un religioso ossequio dell’intelletto e della volontà deve essere prestato alla dottrina, che sia il Sommo Pontefice sia il Collegio dei Vescovi enunciano circa la fede e i costumi„.
Quindi, a qualsiasi cosa il Sommo Pontefice o il suo collegio episcopale insegnino sulla fede e sulla morale, una persona deve sottomettere il proprio intelletto e la propria volontà. Questo è lo stesso insegnamento che è stato sostenuto con i terrori dell’Inquisizione per 600 anni. Mentre attualmente non ci sono pene per la tortura e la morte, la stessa sorprendente mentalità si ritrova nella legge cattolica romana. Il fatto è che il Papato rivendica ancora il diritto di giudicare e di imporre un castigo che non è cambiato dai tempi dell’Inquisizione. Nel diritto canonico attuale decreta anche,

Can. 1405 – §1.”Il Romano Pontefice stesso ha il diritto esclusivo di giudicare nelle cause di cui al can. 1401: 1) i capi di Stato”Can. 1401 – „La Chiesa per diritto proprio ed esclusivo giudica: 1) le cause che riguardano cose spirituali e annesse alle spirituali; 2) la violazione delle leggi ecclesiastiche e tutto ciò in cui vi è ragione di peccato, per quanto concerne lo stabilirne la colpa ed infliggere pene ecclesiastiche”.

Occorre ricordare l’ammonizione dello Spirito Santo ai credenti, poiché questi decreti sono certificati in legge: „State dunque saldi nella libertà con la quale Cristo ci ha liberati, e non siate di nuovo ridotti sotto il giogo della schiavitù” [9].

In tempi passati, re, principi e nazioni avrebbero dovuto tremare per i suoi decreti. Guai a chi si opponeva! I sudditi venivano liberati dai loro giuramenti di fedeltà; interi stati venivano messi sotto interdetto. Con l’inganno riguardo al Vangelo e, successivamente, con la forza, il Papato ha tenuto insieme il suo dominio. Essa ha solo un’unità esterna, come sa chi ha vissuto nel suo sistema e ha studiato i suoi decreti e la sua storia. È importante capire che la Chiesa Cattolica Romana non ha altra via per mantenere la sua vita se non quella di imporre le sue leggi esterne, perché le manca la forza vivificante dello Spirito Santo e l’unità dell’Unico Corpo del Signore Gesù Cristo. Deve legiferare per esistere, e ha bisogno di poteri civili per far rispettare i suoi decreti. È fondamentale capire che la soppressione e il controllo sono i suoi principali stratagemmi, anche se al momento non sono evidenti. Se si vuole evitare il controllo da parte sua, il suo paradigma deve essere compreso.

La vittoria finale del Signore

La Roma papale ha chiesto perdono per gli errori dell’Inquisizione. Durante la Messa del 12 marzo 2000, Papa Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per i torti commessi in passato dai membri della Chiesa. Non sono stati i singoli membri della Chiesa, ma, come ha osservato Lord Acton, sono stati „i Papi in particolare che hanno causato e istigato le sofferenze e le persecuzioni, interessandosi in modo dettagliato anche nei minimi particolari in cui i credenti dovevano essere torturati„.

Abbiamo visto come il Papato istituzionalizzato e le potenze delle tenebre hanno cospirato contro il regno di Cristo e il suo popolo. È molto importante conoscere ciò che l’unto del Signore ha da dire sul suo proprio regno e sapere che tutte le potenze sulla terra non possono sfidarlo.

Come ci ricorda il Salmo 2, il Messia regna e il Suo Trono non si smuove, né i Suoi piani sono cambiati, qualunque siano le agitazioni e i piani contro di Lui. Mentre i nemici del Vangelo complottano e pianificano come spezzare i suoi legami e gettare via le sue funi, Egli ha già sconfitto i loro stratagemmi e dice loro: „Ho insediato il mio re sopra Sion” [10]. Tutti gli eventi sono nelle sue mani. Chi può opporsi all’Onnipotente? Le cose non sono come appaiono. Si direbbe che i poteri che hanno progettato e attuato l’Inquisizione governino ancora oggi i cuori di gran parte dell’umanità. I decreti fissi del Signore Dio rimangono e tutti gli intrighi dell’inferno non possono cancellare una sola parte del suo proposito. Egli regna con la sua eredità: „Tu sei mio figlio, oggi io ti ho generato„[11]. Il Signore Dio gli appartiene, e lo dichiara Signore e Capo della Chiesa. Il governo supremo della Chiesa è Sua responsabilità e la porterà al completo successo, compresa la punizione dei Suoi nemici. Ne consegue necessariamente che, sebbene la Roma papale sia stata una ribelle contro il governo di Cristo Gesù, il Signore Dio ha comunque raggiunto il suo proposito attraverso tutto il terribile male che è avvenuto.  La realtà è che attraverso tutte le azioni terribili della Roma papale, il Sovrano Signore Gesù Cristo era interamente con il suo popolo, e aveva il controllo di tutti gli eventi in modo che la fede e la testimonianza di milioni di persone risplendesse sia in questo mondo che davanti al trono di Dio; e risplenderà in tutte le epoche del mondo a venire.

Fin dall’inizio il Signore Dio ha voluto glorificarsi „nella chiesa in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli” [12]. Egli si è glorificato nella fede e nella sofferenza dei veri credenti durante i 605 anni dell’Inquisizione, come proclama la Sua Parola: „L’Eterno regna, tremino i popoli” [13].

La voce del Signore tuona dagli ultimi capitoli della Bibbia e riverbera in tutto il mondo: „Uscite da essa, o popolo mio, affinché non abbiate parte ai suoi peccati e non vi venga addosso alcuna delle sue piaghe” [14].

Mentre il Papato della città di Roma continua a prendere forza, la sua condanna finale è già scritta: „È caduta, è caduta Babilonia, la grande città che ha dato da bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua fornicazione” [15]. L’ira riservata del Signore Dio, la sua giustizia punitiva, la sua inimicizia al peccato, saranno rivelate al mondo intero.  La distruzione della Roma papale procederà dalla gloria del suo potere. „berrà anch’egli il vino dell’ira di Dio, versato puro nel calice della sua ira” [16]. La certezza del trionfo finale dovrebbe animare i nostri sforzi e i veri credenti nelle loro difficoltà.

La massima spesso  citata che „i popoli ignoranti della storia sono condannati a ripeterla” è vera. Senza la consapevolezza dell’assassinio sistematico dei credenti durante l’Inquisizione, possiamo non vedere che il vero Vangelo è una questione di vita. I veri credenti corrono il pericolo reale di scendere a compromessi con la Chiesa di Roma. Come ha detto l’apostolo Paolo ai credenti: „Infatti tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati” [17]. La vittoria della fede e del coraggio dei credenti sulle prove più dure è ripetutamente registrata nelle pagine della storia. Come il Signore stesso ha proclamato: „Non temete coloro che uccidono il corpo, ma dopo questo non possono far niente di più… Or io vi dico: Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio” [18]. Dove c’è vera fede e amore del Signore, in mezzo a tutte le afflizioni c’è una gioia indicibile e piena di gloria. Dio è l’unico Santo Padre, il Santissimo. La sua santità è il fattore distintivo di tutte le sue caratteristiche essenziali. Questa è la ragione per cui abbiamo bisogno di stare davanti all’unico e solo Dio Onnipotente nei termini da Lui prescritti. Convertirsi a Dio solo per la fede, in Cristo soltanto, per la salvezza che solo Lui dona, per convinzione dello Spirito Santo, sulla base della morte e della risurrezione di Cristo per i suoi, e credere soltanto in Lui, „a lode della gloria della sua grazia” [19].


1 I principali storici che hanno scritto sull’Inquisizione sono Dowling, Lea, Vancandard, Maycock, Coulton, Turberville e Scott
2 Vedi Coulton, L’Inquisizione e la Libertà, p. 125
3 Lea, Storia dell’Inquisizione nel Medioevo, Vol. 11, p. 116
4 Lord Acton Corrispondenza, Vol. 1, p. 108
5 Maycock, L’Inquisizione, p. 157
6 Lea, Storia dell’Inquisizione nel Medioevo, Vol. 1, p. 420
7 Turberville, L’Inquisizione Spagnola, p. 113
8 Ante Pavelić nato il 14 luglio 1889 e morto il 28 dicembre 1959
9 Galati 5:1.
10 Salmo 2:6
11 Salmo 2:7
12 Efesini 3:21
13 Salmo 99:1
14 Apocalisse 18:4
15 Apocalisse 14:8
16 Apocalisse 14:10
17 2 Timoteo 3:12
18 Luca 12:4
19 Efesini 1:6


Di Richard Bennet – sito web dell’autore: bereanbeacon.org

Traduzioneevangelodelregno


 

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