Testimonianza di Toufic Khouri

Sono nato nel Libano e sono stato “battezzato” con la cerimonia della triplice immersione nell`acqua, secondo l`usanza della Chiesa Cattolica Siriana. Quando avevo tre anni, mia madre morì e fui messo in collegio, a Gerusalemme, gestito dalle Figlie della Carità.

All`età di 13 anni, dietro insistenza di una suora di nome Germaine, entrai in un seminario con l`intenzione di diventare prete.

Dopo la mia “ordinazione sacerdotale” avevo molti dubbi, ma i miei Superiori chiamavano tali dubbi “una virtù angelica”. Difatti mi fu detto: “Se hai dubbi di carattere dottrinale, non preoccuparti, ma imita il tuo santo patrono San Vincenzo de`Paoli. Ora, questo “San” Vincenzo aveva scritto il credo su un foglio di carta e l`aveva arrotolato. Ogni volta che era assillato da dubbi, baciava la carta, se la poneva sul cuore e diceva: “Signore, non capisco, ma credo ugualmente”. Seguii dunque questo consiglio, che effettivamente mi diede un po` di pace, ma quel rimedio non era così efficace da durare a lungo.

L`incarico che ebbi come professore del seminario mi causò altre difficoltà, perché ora dovevo fare del mio meglio per essere d`esempio agli studenti.

Cercai aiuto nei “sacramenti”, ma non mi aiutarono molto, e quindi cominciai seriamente a dubitare della loro efficacia. Fu allora che cominciai a pensare alla possibilità di rinunciare al sacerdozio.

Ne parlai al mio confessore, un vecchio francescano che viveva nel convento del Getsemani. Mi disse: “Caro mio, perfino i più grandi santi sono stati assaliti da dubbi dottrinali. Non c`è motivo di dare le dimissioni ‐ vai avanti tranquillo!”.

Cinque anni dopo fui inviato in una parrocchia di Beirut, dove venni a più stretto contatto con la gente, e, naturalmente, con la loro miseria. Seppi delle sofferenze dei poveri e sebbene volessi aiutarli in qualche modo spiritualmente, mi sentivo incapace, perché io stesso non avevo pace.

Andai così dal legato papale chiedendogli di essere sollevato dalle mie funzioni sacerdotali. Ma di nuovo non fui capito, perché costui pensava che semplicemente soffrissi di depressione. Mi diede anche una somma di denaro per tirarmi su di morale. Ma se avevo il portafogli pieno, l`anima mia rimaneva vuota.

Avrei voluto lasciare il sacerdozio senza complicazioni, senza discutere, ma la Chiesa Cattolica non m`avrebbe permesso di andarmene tranquillamente. Cominciai a capire anche che ero schiavo di un sistema e che la gerarchia non m`avrebbe permesso mai d`andarmene. Del resto, avevo paura di andarmene, perché ero ancora condizionato dalle dottrine cattoliche. Difatti credevo ancora che solo nella Chiesa Cattolica vi fosse la salvezza e che fuori di essa non ci si potesse salvare.

Molte volte avevo sentito pesanti accuse contro ex‐preti. Erano descritti come mostruosi esempi di orgoglio o schiavi di istinti animaleschi. No, non volevo diventare come uno di loro. La ragione è che a quel tempo non sapevo che c`erano migliaia di ex‐preti, che avevano lasciato la Chiesa Cattolica soltanto perché non ne accettavano le dottrine.

Un giorno andai in parrocchia e mi inginocchiai dinanzi all`altare dicendo: „Signore, se tu sei davvero qui, ti prego di aiutarmi”. Dopo di che, disilluso dal mio credo cattolico, decisi di visitare la Libreria Biblica di Beirut per trovare un libro sulle differenti religioni.

Entrai dunque nella libreria, ben sapendo che stavo visitando degli “eretici”, vestito c0m`ero da prete. Chiesi un libro sulle religioni. Con mia sorpresa, fui ricevuto molto gentilmente e quelle persone mi parlarono in maniera molto semplice di Gesù Cristo e mi diedero un opuscolo intitolato “Verso la sicurezza”. Mi portai quell`opuscolo a casa e cominciai a leggerlo. Contemporaneamente leggevo anche il Nuovo Testamento ed in tal modo compresi la vera natura dell`Evangelo.

Avevo varie versioni della Bibbia in arabo, aramaico, latino e francese, ma non l`avevo mai letta a fondo. Non avevo mai davvero apprezzato la Bibbia come Parola di Dio. Ora però la leggevo col desiderio intenso di capirla.

Venne così il giorno in cui mi inginocchiai e mi arresi completamente a Gesù, proprio come la Bibbia m`aveva spinto a fare. Chiusi gli occhi e dissi al Signore: “Signore Gesù, Tu soltanto sei il Salvatore; il Tuo Nome significa “Salvatore”. Mi consacro a Te quale mio Salvatore, e da questo momento in poi non costruirò la mia vita su nessun altro fondamento”.

Il miracolo dunque, di cui avevo tanto bisogno, avvenne ‐ divenni una persona nuova, un figlio di Dio. Con quella nuova vita in me, ebbi così il coraggio di lasciare la Chiesa Cattolica. Senza timore alcuno e senza offendere nessuno, dissi semplicemente al Vescovo: “Desidero lasciare la Chiesa”. Segui dunque un lungo scambio di idee tra noi. Alla fine disse: “Ma che strane idee hai!” “Ma”, risposi, “queste non sono le mie idee, ma le idee dei Vangeli”. “No, no”, replicò, “queste sono le false dottrine dei Protestanti. E perché mai non ascolti più le confessioni?” “Perché”, replicai, “soltanto Gesù ha il potere di perdonare i peccati; Egli ha versato il Suo sangue per noi. Soltanto Lui ha avuto da Dio il potere di essere il Salvatore ed il Perdonatore degli uomini ed io non posso usurpare i diritti di Gesù Cristo”.

Il vescovo volle allora che io parlassi con un Gesuita nella speranza che costui potesse farmi cambiare idea. Perciò mi mandò da un Professore della Facoltà Teologica di Beirut. Questi mi chiese della mia situazione spirituale. “Come va la tua vita di preghiera?” “Oh”, risposi, “la preghiera è come un`effusione della mia anima”. “Ma preghi San Vincenzo de`Paoli?” “Certamente no”, risposi. “Preghi allora la Santa Vergine?” “No”, risposi, “prego solo Gesù Cristo e Dio Padre nel nome di Gesù” “Allora”, replicò, “non credi più nella Santa Vergine? ” “Io la rispetto molto”, risposi, “ma non voglio riconoscerle nessuno dei diritti che sono propri di Gesù”. “E` chiaro”, mi disse alla fine, “che sei più Protestante che altro, e quindi non voglio più parlare con te”.

Lasciai dunque la Chiesa Cattolica, ma la lasciai con la pace nel cuore, perché avevo incontrato Gesù. Il Cristiano infatti è chi ha avuto un`esperienza personale della presenza di Gesù nella sua vita ed ha ricevuto in dono da Dio una vita nuova. Ciò avviene quando crediamo nel Signore Gesù Cristo e non dipendiamo più dai nostri sforzi per “meritare” la salvezza. Avviene quando abbiamo piena fiducia in ciò che Gesù ha fatto per redimerci, e Gli chiediamo di divenire il centro della nostra vita ed il Compagno della nostra vita.

(Traduzione di Edoardo Labanchi, ex Sacerdote Cattolico)

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